Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno definitivamente approvato il Quadro Finanziario Pluriennale dell’UE per il periodo 2021-2027. Il 16 dicembre il Regolamento sul nuovo bilancio UE è stato infatti adottato dal Parlamento europeo riunito in plenaria; il giorno successivo è seguita l’approvazione formale da parte del Consiglio dell’UE. Con la conclusione dell’iter legislativo, il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale è entrato ufficialmente in vigore il 1º gennaio 2021.
Ok della plenaria al bilancio UE 2021-27
Per il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, si tratta di “un bilancio storico per un momento storico”. “Abbiamo ottenuto 15 miliardi in più per sostenere la sanità pubblica, la ricerca, il settore culturale e la politica comune di migrazione e asilo”, ha detto il numero uno del PE, sottolineando che “per la prima volta nella storia dell’Unione abbiamo ottenuto che le risorse del bilancio europeo siano condizionate al rispetto dello stato di diritto e della democrazia in tutta Europa”.
Insieme al prossimo Quadro finanziario pluriennale, è stato trovato l’accordo interistituzionale sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria, nonché le dichiarazioni congiunte concordate nell’ambito dei dialoghi che si erano conclusi lo scorso 10 novembre, che garantiscono lo scrutinio democratico del Parlamento sulla spesa del pacchetto Next Generation EU. L’accordo contiene anche una tabella di marcia per l’introduzione di nuove risorse proprie, che contribuiranno a ripagare i debiti contratti per il finanziamento del Recovery Fund.
Sia ai fondi del Quadro finanziario plurriennale (Multiannual financial framework – MFF), che a quelli del Recovery Fund si applicherà la condizionalità di bilancio basata sullo stato di diritto.
Ai Parlamenti nazionali dei 27 Stati membri spetta invece ratificare la decisione sulle risorse proprie, che aumentando il margine di manovra fiscale dell’Unione consentirà alla Commissione di contrarre prestiti sui mercati dei capitali per finanziare Next Generation EU. Per il commissario al bilancio Hahn, bisogna accelerare per chiudere il processo in pochi mesi, così da avviare il Recovery nella primavera del prossimo anno.
Bilancio europeo da 1.074 miliardi. Fondi aggiuntivi per 15 miliardi per i programmi faro
Il voto della plenaria ha confermato l’intesa provvisoria sul Quadro finanziario pluriennale, raggiunta da Parlamento europeo e Consiglio il 10 novembre scorso: il nuovo bilancio UE vale 1.074,3 miliardi di euro, in prezzi 2018, a fronte dei 1.100 miliardi proposti a maggio dalla presidente della Commissione UE Ursula Von Der Leyen.
Sono stati confermati tetti massimi di spesa fissati dal Consiglio europeo di luglio, ma alla luce della richiesta degli eurodeputati di avere maggiori risorse per guardare oltre l’emergenza Covid e raggiungere i target previsti dall’Unione su temi quali ricerca, digitalizzazione, lotta ai cambiamenti climatici, sostegno ai giovani, si potrà contare su 16 miliardi aggiuntivi.
Di questi fondi aggiuntivi, 15 miliardi andranno a rafforzare i programmi faro, mentre un miliardo contribuirà ad aumentare la flessibilità di bilancio per rispondere a eventuali crisi future. I 15 miliardi provengono per una quota di 11 miliardi dalle multe comminate alle aziende per violazioni delle regole UE sulla concorrenza, risorse che aumenteranno gradualmente il massimale complessivo del Quadro finanziario pluriennale da 1.074,3 miliardi a 1.085,3 miliardi di euro. 4 miliardi di euro, invece, provengono da riassegnazioni di fondi all’interno del Quadro finanziario. I fondi aggiuntivi sono destinati a 10 programmi chiave che, tra risorse del bilancio europeo e di Next Generation EU, vedono aumentare le rispettive dotazioni rispetto a quanto stabilito dai leader UE a luglio. Si tratta di:
–EU4Health: da 1,7 a 5,1 miliardi;
–Erasmus+: da 21,2 a 23,4 miliardi;
–Horizon Europe, da 80,9 a 84,9 miliardi;
–InvestEU: da 8,4 a 9,4 miliardi;
-il Fondo per la gestione integrata delle frontiere e la migrazione, da 5,5 a 6,5 miliardi;
-l’Agenzia Frontex(European Border and Coast Guard), da 5,1 a 5,6 miliardi;
–Europa Creativa, da 1,6 a 2,2 miliardi;
-il programma Diritti e valori, da 0,6 a 1,4 miliardi;
-gli aiuti umanitari, da 9,8 a 10,3 miliardi;
-lo strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI), da 70,8 a 71,8 miliardi.
Le 7 rubriche del Quadro finanziario pluriennale
La ripartizione tra Rubriche e Programmi prevede:
Rubrica 1: Mercato unico, innovazione e agenda digitale: 132 miliardi e 781 milioni di euro, distribuiti tra:
-il programma per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe: 76,9 miliardi, che diventeranno 84,9 miliardi con i fondi aggiuntivi e il contributo di Next Generation EU,
-il nuovo programma dedicato all’ICT, Digital Europe: 6 miliardi e 761 milioni,
-il programma che unisce gli strumenti finanziari InvestEU: 2,8 miliardi, che diventeranno 9,8 miliardi grazie ai fondi aggiuntivi e al contributo di NGEU,
-il nuovo Programma spaziale europeo: 13 miliardi e 202 milioni,
-il progetto di reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER): 5 miliardi,
-il Meccanismo per collegare l’Europa – Connecting Europe Facility (CEF): 18,4 miliardi, cui si aggiungono 10 miliardi dal Fondo di Coesione, per un totale di 28 miliardi e 396 milioni di euro così distribuiti:
a) per le infrastrutture dei trasporti: 21 miliardi e 384 milioni
b) per le infrastrutture energetiche: 5 miliardi e 180 milioni
c) per le infrastrutture digitali: 1 miliardo e 832 milioni di euro
Rubrica 2 Coesione, resilienza e valori: 377 miliardi e 768 milioni, che finanzia:
• la Politica di Coesione: 330,2 miliardi, di cui 200,4 miliardi per il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), 42,6 miliardi per il Fondo di Coesione (FC) e 88 miliardi per il Fondo sociale europeo Plus (FSE+),
• Erasmus+: 21,2 miliardi che diventeranno 23,4 miliardi con i fondi aggiuntivi,
• RescEU: 1 miliardo e 106 milioni,
• EU4Health, 1,7 miliardi, che diventeranno 5,1 miliardi con i fondi aggiuntivi,
• Europa creativa, 1,6 miliardi che diventeranno 2,2 miliardi con i fondi aggiuntivi,
• il Programma diritti e valori, 0,6 miliardi che diventeranno 1,4 miliardi con i fondi aggiuntivi.
Rubrica 3 Risorse naturali e ambiente: 356 miliardi e 374 milioni di euro, che comprende:
• la Politica agricola comune (PAC): 336,4 miliardi, con 258 miliardi e 594 milioni per misure di mercato e pagamenti diretti e 77 miliardi e 850 milioni per i Programmi di sviluppo rurale del FEASR,
• il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP): 6,1 miliardi (a prezzi correnti),
• il programma LIFE: 4,8 miliardi,
• Il Fondo per una transizione giusta: 7,5 miliardi
Rubrica 4 Migrazione e gestione delle frontiere: 22 miliardi e 671 milioni, di cui 8,705 miliardi per il Fondo Asilo e migrazione (FAMI).
Rubrica 5 Sicurezza e difesa: 13 miliardi e 185 milioni di euro, di cui oltre 7 miliardi per il Fondo europeo per la difesa.
Rubrica 6 Vicinato e resto del mondo: 98 miliardi e 419 milioni di euro
Nella rubrica 6 rientra lo Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale, che da 70,8 miliardi passa a 71,8 con i fondi aggiuntivi, ma anche lo strumento per gli aiuti umanitari e lo strumento di assistenza preadesione.
Rubrica 7 Pubblica amministrazione europea: 73 miliardi e 102 milioni.
Almeno il 30% delle risorse totali, tra Quadro finanziario pluriennale e Recovery fund, dovrà contribuire agli obiettivi climatici dell’Unione, mentre dal 2024 il 7,5% della spesa annuale dovrà andare agli obiettivi della tutela e conservazione della biodiversità, quota che salirà al 10% a partire dal 2026.
Scrutinio democratico sul Recovery Fund
Infine, nonostante lo strumento per la ripresa Next Generation EU si basi su un articolo del trattato UE (art. 122) che non prevede alcun ruolo per il Parlamento europeo, gli eurodeputati hanno ottenuto di poter instaurare un “dialogo costruttivo” con il Consiglio, con incontri regolari per valutare l’attuazione dei fondi messi a disposizione ed eventuali scostamenti rispetto a quanto previsto dai Recovery Plan nazionali. I 750 miliardi di NGEU saranno distribuiti tra:
-lo Strumento per il recupero e la resilienza (RFF), con 672,5 miliardi di euro, di cui 360 miliardi per i prestiti e 312,5 miliardi per le sovvenzioni,
–ReactEU, il meccanismo ponte tra l’attuale Politica di Coesione e i programmi 2021-27, con una dotazione di 47,5 miliardi;
–Horizon Europe, il programma per la ricerca e l’innovazione, cui vengono assegnati 5 miliardi;
–InvestEU, che unisce tutti gli strumenti finanziari UE in continuità con il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) del Piano Juncker, cui sono destinati 5,6 miliardi;
-i Piani di Sviluppo Rurale (PSR), nell’ambito della Politica agricola comune, cui vanno 7,5 miliardi;
-il Just Transition Fund, il Fondo per la transizione equa che sostiene l’uscita dai combustibili fossili nelle regioni europee che più ne dipendono, con 10 miliardi;
-il Meccanismo di protezione civile dell’Unione RescEU, con risorse per 1,9 miliardi.