Il 9 settembre la Commissione Europea ha pubblicato il cosiddetto Report Draghi, un documento altamente tecnico che illustra le sfide che l’Unione Europea dovrà affrontare nei prossimi anni, evidenziando al contempo le opportunità di cambiamento che queste sfide possono generare. Inizialmente, la pubblicazione era prevista prima delle elezioni europee, ma è stata posticipata per evitare di influenzare l’esito elettorale e la successiva nomina del nuovo presidente della Commissione. In questa notizia, vogliamo fornire una sintesi del contenuto del report, suddividendolo in cinque macroaree principali.
Il report The Future of European Competitiveness – A Competitiveness Strategy for Europe, commissionato dalla Commissione Europea e curato da Mario Draghi, offre un’analisi critica della posizione dell’Unione Europea nel contesto globale rispetto alle superpotenze emergenti come Stati Uniti e Cina. Nonostante la leadership in ambiti come lo stato di diritto e l’aspettativa di vita, l’UE affronta sfide significative, con una crescita economica stagnante e un’influenza geopolitica in calo. Il report lancia un appello per un cambiamento strutturale e sistematico in vari settori chiave per garantire che l’Europa possa mantenere la propria competitività nel lungo termine.
Le cinque sfide e opportunità per l’UE
Le problematiche e le criticità evidenziate in questo documento si concentrano principalmente su cinque aree chiave: il mercato tecnologico e l’intelligenza artificiale, l’energia e la transizione ecologica, la difesa militare, gli investimenti futuri e il nuovo quadro finanziario. L’ultima area affrontata riguarda la necessità di riforme strutturali profonde all’interno dell’UE, affinché diventi più rapida e dinamica nel rispondere alle sfide globali
Dilapidazione del Potenziale Digitale
L’Europa, pur essendo all’avanguardia in settori tecnologici cruciali come la robotica e l’intelligenza artificiale (IA), non riesce a convertire queste competenze in un motore di crescita economica stabile e duraturo. Il continente è frenato da una burocrazia rigida, dalla mancanza di investimenti su larga scala e da un ecosistema imprenditoriale meno dinamico rispetto agli Stati Uniti. Solo quattro delle cinquanta maggiori aziende tecnologiche mondiali sono europee, e molte start-up e SME preferiscono trasferirsi all’estero, attratte da mercati più favorevoli per la crescita, in particolare negli USA.
Dipendenza Energetica e Sfide della Decarbonizzazione
La guerra in Ucraina ha accentuato la vulnerabilità energetica dell’UE, con i prezzi dell’energia che sono schizzati alle stelle. Questo scenario ha evidenziato l’urgente necessità di accelerare la transizione verso fonti di energia rinnovabile. Stati Uniti e Cina hanno già preso il comando nel settore delle energie pulite, sfruttando al meglio le loro risorse, mentre l’Europa rischia di rimanere indietro. Il report chiede all’UE di creare una strategia integrata per l’approvvigionamento delle materie prime e per lo sviluppo di tecnologie sostenibili, al fine di ridurre la dipendenza dalle importazioni e garantire la sicurezza energetica.
Debolezza nel Settore della Difesa
Tradizionalmente, l’UE ha investito poco nel settore della difesa, affidandosi agli alleati per la propria sicurezza. Tuttavia, con l’instabilità geopolitica crescente e le nuove minacce emergenti, il report sottolinea la necessità di una capacità di difesa industriale autonoma. Viene proposto un massiccio piano di investimenti per costruire una base industriale della difesa europea forte, che consenta all’UE di agire in modo indipendente e proteggere i propri interessi.
Necessità di Maggiori Investimenti e di Un Nuovo Quadro Finanziario
Per affrontare le sfide globali e stimolare la crescita economica, l’UE deve raddoppiare il proprio budget destinato all’innovazione e all’industria. Il report suggerisce di semplificare il processo di accesso ai fondi e ridurre la complessità regolamentare che spesso rallenta la distribuzione dei finanziamenti. Un nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (MFF) sarà essenziale per sostenere la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo, offrendo agli Stati membri e alle aziende gli strumenti necessari per competere a livello globale.
Riforme Strutturali
Attualmente i principali meccanismi decisionali europei si basano sul consensus e sull’unanimità. Questo rende l’UE troppo lenta e macchinosa soprattutto quando bisogna prendere decisioni in maniera tempestiva. . Il report per questo motivopropone di adottare la Qualified Majority Voting (QMV) nel processo decisionale del Consiglio, superando l’attuale sistema di unanimità che permette ai singoli Stati di bloccare le decisioni cruciali. Questa riforma permetterà all’UE di muoversi più rapidamente e di adottare politiche più efficaci in risposta alle sfide globali.
Un appello per l’Azione e la Coesione dell’UE
Questo report rappresenta un chiaro segnale d’allarme per l’Unione Europea e le sue istituzioni. Può essere interpretato come una call to action da parte di una figura statista e pragmatica come Mario Draghi. L’UE deve mostrarsi più coesa che mai e cominciare a muoversi con decisione, adottando un approccio graduale per rafforzare la propria competitività specialmente nei settori elencati. Solo così potrà evitare di essere surclassata dalle altre due grandi potenze geopolitiche, Stati Uniti e Cina.